
Port Arthur me lo segno.
E complimenti a Maya che ti ha seguito in questa full immersion!
Il report di Pennuto sulla Convention di Ergo Ludo
Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 si è svolto un evento organizzato dalla Ergo Ludo Editions per la presentazione dei suoi nuovi titoli, che ha anche visto la partecipazione del noto autore Mark Herman.
In particolare, la domenica mattina, dalle 10 alle 11:40, c’è stata una lunga conferenza di questo prolifico autore, che vede tra le sue opere giochi famosi come Fire in the Lake, Churchill, SPQR, For the People, Empire of the Sun.
Ho avuto la fortuna di poter partecipare all’intera giornata di domenica insieme a mia figlia, e devo dire che è stato davvero un bell’evento, peraltro incorniciato da una location eccellente quale il polo culturale 'La Vaccheria', una struttura aperta al pubblico di quasi 1800 metri quadrati, comoda, accogliente e piena, attualmente, di molte opere d’arte moderna.
Ha parlato del fatto che ci sono stati grandissimi generali che erano però di indole poco aggressiva e quindi emergevano poco dalle battaglie, e altri che erano meno bravi ma aggressivi e molto bellicosi, per cui raccolsero più lodi e notorietà di quanto le loro capacità non meritassero.
Ha scherzato sul fatto che Washington non era un generale particolarmente capace, che spesso si accampava accanto ai fiumi, mossa non proprio eccellente, rischiando attacchi che avrebbero messo le truppe in condizione di non poter ripiegare facilmente. Tuttavia, ebbe l’importantissima dote di essere sempre molto fortunato! Ad esempio, perché i nemici non si accorgevano di questi suoi errori in tempo per approfittarsene!
Ha parlato anche della sua scelta di fare un gioco ambientato nelle guerre del Peloponneso, poiché si tratta di un caso raro in cui i racconti che ci sono giunti sono stati fatti da chi ha perso il conflitto. È una caratteristica rara, ha detto, che lo ha invogliato ad approfondire di più (essendo anche laureato proprio nella storia di quel periodo) e a creare il suo Pericles: the Peloponnesian Wars.
Ha anche accennato al fatto che, della stessa serie, è ora in preparazione (molto avanzata) il suo quinto gioco “diplomatico” che si chiamerà Triumvir.
Al termine della conferenza gli sono state poste tante domande. Gli è stato chiesto del futuro gioco in lavorazione sul conflitto russo-ucraino e ha parlato del fatto che tratterà dei primi giorni della guerra attualmente ancora in corso. Ha detto che una parte interessante del suo lavoro è quella che lo porta anche a scoprire cose nuove, come tutte le dinamiche politiche tra i vari partiti pro e contro la guerra che si sono contattati e parlati durante le guerre del Peloponneso. Di come lui sia uno studioso di storia ma ritenga che i giochi da tavolo storici siano più interessanti e belli dei libri in quanto ti permettono di manovrare gli eventi e vivere ciò che accadde e che sarebbe potuto accadere in modo attivo e interessante.
Durante il dibattito ha parlato anche Lorenzo Conti, uno dei due sviluppatori di Aeterna, descrivendo il suo lavoro e in particolare la gioia di poter lavorare su un titolo di Wallace, autore tanto famoso e affermato.
Alessandro Lanzuisi, CEO della Ergo Ludo, ha poi annunciato le future pubblicazioni della sua casa editrice, che saranno le versioni italiane di:
Al termine della conferenza, grazie agli sforzi dei ragazzi di Ergo Ludo, di LudoStoria e del gruppo GdT Roma Player, insieme a mia figlia ho potuto provare Aeterna, Inferno, Port Arthur e 300: Terra e Acqua.
Novità appena uscita con Ergo Ludo, sviluppata da Lorenzo Conti e Roberto Martire, e basata su un prototipo niente meno che di Martin Wallace.
Si tratta di un gioco di maggioranze ad alta interazione in cui i giocatori si contenderanno il controllo dei sette colli della città eterna (da cui il titolo). Nei tre round di gioco si dovranno usare le scarse risorse a disposizione per giocare carte, attivare poteri, controllare i colli per i punti vittoria ed erigere edifici. Si tratta di un titolo in cui spesso i giocatori si trovano a fare azioni potenti al prezzo di accumulare tumulti (salendo su un’apposita track), che poi genereranno pesanti malus alla fine dei round, fino a rischiare l’eliminazione totale del giocatore dal conteggio dei punti vittoria finali.
Nella nostra partita due giocatori su quattro si sono visti escludere dal conteggio finale, facendo finire me e mia figlia Maya in parità a condividerci la sudata vittoria!
Ci avevo già fatto diverse partite, ma mai con la versione definitiva, impreziosita da ottimi materiali e una grafica molto bella.
Questo titolo più lo gioco e più mi piace!
Si tratta del terzo gioco della serie Levy & Campaign di Volko Ruhnke, che adotta la meccanica peculiare di questa serie inserendola all’interno dei conflitti toscani tra Guelfi e Ghibellini del 1200.
La complessità del titolo non ci ha permesso di andare oltre un semplice turno di prova, ma ha comunque mostrato quanto di interessante avevo già potuto apprezzare con Nevsky, titolo della stessa serie e autore, che avevo approfondito come giurato del Magnifico.
Sono poi stato distrutto da mia figlia a questo gioco di conflitti navali tra Giappone e Russia nel 1905.
Si tratta di un wargame leggero per due giocatori, anch’esso portato in italiano dalla Ergo Ludo, che simula il conflitto navale tra le due potenze dei primi del '900.
Interessantissimo nella sua meccanica di risoluzione delle battaglie tramite il lancio di un numero di dadi (da 1 a 6 massimo) deciso dal giocatore! I danni inflitti sono pari ai dadi tirati al netto di quelli da dover scartare se la loro somma eccede il totale della forza d’attacco della flotta attivata.
A parole è complesso da spiegare, ma innesca dei meccanismi di push your luck per nulla banali e molto innovativi. Il tutto si inserisce in un gioco asimmetrico molto interessante e rapido, con materiali pregevoli e una grafica davvero ispirata e bella per i miei gusti. Promosso, soprattutto da mia figlia che mi ha preso a cannonate la flotta per tutta la partita senza alcuna pietà!
Altro wargame leggero ad opera del medesimo autore Yasushi Nakaguro.
Anche in questo gioco due fazioni piuttosto asimmetriche si scontreranno simulando il conflitto tra Atene e Sparta contro i Persiani.
In questo caso il motore del gioco sono le carte di un mazzo comune: ogni carta può essere usata per manovrare le truppe in mappa o per l’evento su di essa riportato.
Le carte sono tutte divise in due e riportano azioni diverse per le due fazioni in conflitto. L’asimmetria è profonda e si basa anche sul fatto che la fazione greca è molto più forte in battaglia mentre quella persiana ha il doppio dei punti da spendere per pescare carte e reclutare truppe all’inizio dei round di gioco.
Anche questo titolo ci è piaciuto, ma un pochino meno di Port Arthur, perché meno innovativo e originale.
Port Arthur me lo segno.
E complimenti a Maya che ti ha seguito in questa full immersion!
Hai fatto incuriosire pure me con Port Arthur, approfondirò...
Sono davvero felice che siate stati bene in questa splendida giornata, sia con il grande Mark che con i tanti tavoli presenti. Grazie in particolare per esservi fermati così a lungo nella zona LudoStoria: Inferno, Port Arthur e 300 sono dei gioielli... diversi tra di loro, ma tutti molto ben fatti.
Non posso che ringraziare @pennuto77 per la partecipazione e il ringraziamento a Gdt Roma Players e Ludostoria. Contento che ti sia divertito insieme a Maya. Sono stati due giorni intensi, ma alla fine l'evento è riuscito benissimo.
Ero presente. Ho provato Churchill: è affascinante rivivere un periodo storico attraverso un gioco ben tematizzato. Interessante e originale rivedere il conflitto dal punto di vista diplomatico. A livello meccanico, il gioco però non mi ha convinto al 100%. Va detto che abbiamo giocato la partita breve (3 conferenze) e che alcuni aspetti del gioco sono un pò opachi. C'è forse bisogno di qualche partita per apprezzare appieno il gioco.
Ero presente. Ho provato Churchill: è affascinante rivivere un periodo storico attraverso un gioco ben tematizzato. Interessante e originale rivedere il conflitto dal punto di vista diplomatico. A livello meccanico, il gioco però non mi ha convinto al 100%. Va detto che abbiamo giocato la partita breve (3 conferenze) e che alcuni aspetti del gioco sono un pò opachi. C'è forse bisogno di qualche partita per apprezzare appieno il gioco.
Assolutamente, per apprezzare quel capolavoro di Churchill occorre fare un paio di partite almeno nella modalità media a 5 Conferenze.
Quella a 10 è davvero difficile da intavolare che dura parecchio, ma quella a 5 gira già perfettamente. Dagli un'occasione
Bel report.
Peccato che le prossime traduzioni GMT non siano di mio interesse, speravo in titoli diversi.
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