Dai, una buona annata. Io ne ho 3 (Antike 2, Patchwork e Splendor) che mi sono piaciuti molto...
Per chi si fosse perso il primo articolo, in cui sono spiegati i criteri con cui vengono redatti tutti gli altri, lascio qui il link, in modo tale che uno possa andare a recuperare l'introduzione e farsi un'idea.
In breve si tratta di selezionare i giochi migliori senza barriera alcuna, da quelli per bambini ai wargame per grognard, di anno in anno, con una sola discriminante tra quelli proposti in lista: ua soglia che divide i capolavori dai giochi "solo" ottimi.
Fire in the Lake
Probabilmente il COIN più famoso ed apprezzato, Fire in the Lake porta i giocatori nel pieno della guerra del Vietnam, tra forze americane, vietcong ed eserciti regolari locali. Il sistema è quello classico della serie: un unico mazzo di carte comune a tutti, al quale i giocatori possono rivolgersi seguendo l'ordine di preferenza, eseguendo l'evento proposto oppure facendo una delle azioni standard della propria fazione.
Fire in the Lake aggiunge altre strutture a questa base, per meglio simulare la difficoltà del conflitto e rendere le fazioni ancora più asimmetriche.
Non adatto per chi vuole iniziare, ma sicuramente un punto d'arrivo e di riferimento per i COIN.
Wir Sind Das Volk!
Peer Sylvester e Richard Sivél ricostruiscono anni di guerra fredda focalizzandosi sul teatro tedesco, con la divisione fra le due Germanie, fino alla riunificazione e al crollo del Muro di Berlino. Ciascuno dei due giocatori dovrà costruire infrastrutture, migliorare le produzione industriale, resistere alle pressioni culturali, influenzare l’opinione pubblica, sabotare l’altrui governo.
Il gioco è complesso, articolato e, in ogni round si sceglieranno carte da attivare da un display comune, avendo così sempre sott’occhio ciò che si lascia a disposizione dell’avversario.
Wir sind das Volk! vince la prima edizione del premio Goblin Magnifico e, nel 2017, è arricchito dall'espansione 2+2, che affianca Stati Uniti e Unione Sovietica rispettivamente a Germania Ovest ed Est, per una sorta di gioco a squadre in cui però, alla fine, il vincitore è uno solo.
Unconditional Surrender
Unconditional Surrender è un wargame strategico che impegna i giocatori in tutti i teatri della seconda guerra mondiale. Ci sono decisioni sia politiche che militari da prendere, manovrandi i tre principali schieramenti che hanno preso parte al conflitto.
Focalizzandosi sui tutti fronti, giocatori dovranno far sempre i conti col quadro generale della situazione e potranno focalizzarsi sui singoli scontri grazie a uno snello sistema di combattimento e avanzamento delle truppe.
Non ci sono lunghi calcoli da fare, ma decisioni difficili da prendere.
Sebbene l'attenzione sia indirizzata all'intero conflitto e alle sue conseguenze mondiali, rimangono comunque ampi dettagli storici: ogni nazione ha un livello di efficienza in battaglia, un'economia e una produzione, che vanno ad influenzare la sua efficacia. Vengono anche rappresentate tutte le innovazioni della guerra, dai jet agli sbarchi navali, ai partigiani, al radar, all'artiglieria mobile, eccetera, sempre in modo fluido e semplice.
Sono presenti diversi scenari, da quelli per sessioni brevi fino all'intero conflitto.
Patchwork
Un gioco tanto semplice quanto bello. Parliamo di un filler in cui i giocatori devono piazzare polimini di varia forma e dimensione su una plancia quadrettata, che rappresenta la loro "coperta". I polimini sono disposti in cerchio, ed è possibile scegliere solamente i 3 successivi a una pedina, che segnala dove è stato preso l'ultimo. Ogni polimino dà una rendita in bottoni, che sono sia la valuta che i punti del gioco, sia un avanzamento della propria pedina sul percorso dell’ordine di turno, che è anche il timer del gioco. Le regole sono semplici, ma le partite tese e le meccaniche molto eleganti e funzionali. Da Patchwork sono poi originati tanti altri giochi con i polimini, sia dello stesso autore che di altri, ma questo rimane decisamente il più apprezzabile.
The Golden Ages
Quando si pensava che sarebbe stato impossibile creare un gioco di civilizzazione che fosse completo, elegante, profondo e con una durata ragionevole, ovvero entro le due ore, ecco arrivare The Golden Ages.
Ogni giocatore guiderà una civiltà attraverso quattro epoche, con anche la possibilità di cambiare tale civiltà, per prenderne una più moderna. C’è esplorazione della mappa, gestione risorse, un meccanismo di guerra che ne impedisce gli abusi, un nutrito albero tecnologico e ovviamente meraviglie e costruzioni di vario tipo.
Un condensato di civiltà che abbraccia tutti gli aspetti della storia umana, facendone una perfetta sintesi.
----- SOGLIA DEL CAPOLAVORO -----
Antike II
Diretta evoluzione dell’originale Antike del 2010, questo secondo capitolo lima alcuni aspetti del predecessore, come la tempistica delle guerre e l’albero tecnologico, regalando maggiore dinamicità, interazione tra i giocatori e varietà strategica.
Saremo alla guida di una civiltà antica, alle prese con esplorazione, conquista, sfruttamento delle risorse, costruzione della nostra civiltà ed infino scontro militare con i vicini per sottometterli al nostro volere.
Il motore del gioco è sempre la famosa rotella di Mac Gerdts, che consente di fare liberamente solo una delle tre azioni successive, in senso orario, alla nostra pedina, oppure di procedere oltre pagando risorse.
Uno dei sostituti più validi del RisiKo, pulito nel design, con un animo gestionale ma senza rinunciare allo scontro diretto.
Orléans
Nell’anno in cui emerge il bag-building come meccanica, Orleans è il gioco che più resta presente sui tavoli dei giocatori. Si tratta di un gestionale in cui ciascuno sceglie quali lavoratori mettere nel proprio sacchetto, per poi piazzarli sulla plancia e compiere varie azioni, ottenendo punti vittoria in varie combinazioni. C’è anche una parte su una mappa comune, in cui si compete per piazzare case e costruire una propria rete commerciale.
Il sistema del bag-building non ha avuto poi un enorme sviluppo, ma Orleans ha comunque riscosso il suo buon successo nel tempo.
Star Wars: Imperial Assault
Un incrocio tra un dungeon crawler e uno skirmish, direttamente derivato da Descent 2, con l’ambientazione di Star Wars. Assalto Imperiale prende il meglio dalle seconda edizione di Descent e modifica qualche regola per rendere il tutto ancora più dinamico e teso, come l’alternanza di attivazione tra gli eroi e chi comanda l'Impero.
La moltitudine di personaggi, i diversi stili di gioco, la buona personalizzazione, oltre al fascino dell’ambientazione e alla varietà di scenari, ne fanno uno dei giochi meglio riusciti del genere.
Five Tribes
Un gestionale che usa il mancala come meccanica base. Una serie di meeple di vari colori viene sparsa tra le varie caselle del tabellone. Ogni giocatore, alla sua mossa, ne sposta alcuni “seminandoli” su tutte le caselle che percorre, per poi fare l’effetto di quella sui cui termina.
Si possono ottenere punti in vari modi ed il gioco è caratterizzato da uno strano anti-climax, per cui a inizio partita ci sono miriadi di possibilità, che si assottigliano man mano che si avvicina alla fine.
Istanbul
In Istanbul i giocatori utilizzano una pila di pedine del proprio colore, che vengono lasciate sulle caselle del tabellone man mano che ci si allontana dall’ultima mossa fatta. Qui occorre gestire una serie di risorse per farle produrre al meglio e, soprattutto, trovare un proprio giro redditizio da ripetere per staccare gli altri nella corsa ai punti vittoria.
Dead of Winter: A Crossroads Game
Gli zombi come co-protagonisti di un dramma umano. Nel corso di un lunghissimo inverno, si scatena l’apocalisse zombi. Una colonia di sopravvissuti deve gestire la sua sopravvivenza, perseguendo un difficile obiettivo comune. Nel frattempo occorre sopravvivere giorno per giorno, cercando cibo, medicine e armi, per difendersi dai nonmorti. Il problema è che ciascun giocatore ha anche un obiettivo personale da compiere, segreto, spesso in contrasto o comunque divergente da quello comune. E si vince solo facendoli entrambi. Ma i guai non finiscono qui: ci potrebbe essere un traditore, nel gruppo, il cui unico scopo è quello di distruggere la colonia, sabotando le missioni giornaliere. Insomma, un gioco con una forte ambientazione, in cui collaborazione e sospetto vanno di pari passo.
Splendor
Un gioco family che piace anche ai gamer. In Splendor siamo mercanti di gioielli che, di turno in turno, accumulano gemme da una riserva comune e limitata, per poi trasformarli in carte gioiello di valore sempre più alto.
Il sistema consente anche di riservare alcune carte, sia per sottrarle agli altri, sia per guadagnare oro, che vale come un jolly.
In pratica è una corsa all’ottimizzazione, con un forte elemento d’interazione indiretta.
Nel 2020 esce la versione Splendor: Marvel che, pur associando al gioco un’ambientazione improbabile, lo perfeziona in alcune meccaniche, rendendolo ancora più rifinito.
KanBan: Driver's Edition
Lacerda non si smentisce e qui rivisita uno dei suoi giochi più densi e cervellotici. In KanBan lo scopo sarà quello di avere la più produttiva, redditizia ed efficiente fabbrica di automobili, il tutto sotto lo sguardo severo ed attento del supervisore Sandra.
Come in tutti i giochi di Lacerda, la meccanica base è quelle di scegliere un’azione principale tra le tante a disposizione e poi eventualmente corredarla di azioni ausiliarie, il tutto in mezzo a una moltitudine di incastri, bonus e risorse.
Deception: Murder in Hong Kong
Un bel party game che consente di giocare fino a 12 persone. Ciascuno sarà, segretamente, un poliziotto, l'assassino o il complice di quest'ultimo. Ogni giocatore avrà poi davanti a sé quattro carte indizio e quattro carte arma. Solo chi impersona il medico della scientifica saprà la coppia corretta tra tutte e potrà dare informazioni agli altri solo usando alcune tessere prestampate. I poliziotti cercheranno di interpretarle correttamente per arrivare alla soluzione, mentre assassino e complici di sabotare le giuste deduzioni.
Ben pensato, ben realizzato, riesce a coinvolgere sempre attivamente tutti i partecipanti.
Onitama
Un bell’astratto da giocare in mezzora. Materiali di prima qualità, con una grafica orientale molto elegante. Il gioco può essere vinto in due modi: o mangiando il maestro avversario, o facendo arrivare il proprio maestro dall’altra parte del tabellone, nella casella del dojo nemico. Le mosse sono varie e ne vengono sorteggiate cinque a inizio partita: ogni volta che un giocatore ne esegue una, questa diventerà disponibile per l’avversario dopo due turni. In questo modo occorre sempre pensare a cosa si fa, ma anche a cosa si lascia al nemico.
One Night Ultimate Werewolf
Il Lupus in Tabula che viene risolto in un unico round. A ciascun giocatore viene dato un ruolo, che lo classifica come appartenente a una fazione (lupi mannari, contadini, ecc). Poi inizia la notte, fase in cui tutti chiudono gli occhi e li riaprono a momenti alterni a seconda della fazione, delle azioni che devono compiere, dei compagni che devono riconoscere. In questo modo, si hanno informazioni parziali sugli altri e un componente del villaggio verrà assassinato dai lupi. A questo punto tutti aprono gli occhi e inizia una discussione sui vari ruoli e responsabilità: si dovrà infatti decidere che mandare al rogo come responsabile dell’omicidio. A seconda della decisione presa, una delle squadre in campo vincerà la partita.
Sicuramente molto più rapido del vecchio Lupus, riesce a coinvolgere sempre tutti, anche se occorre qualche partita per entrare nel meccanismo deduttivo e nei molti ruoli presenti.
Arkwright
Un gioco economico in cui la guerra dei prezzi è al centro della scena. I giocatori avviano fabbriche di quattro diversi tipi a inizio '900 e con esse iniziano a produrre beni materiali. Questi vengono immessi sul mercato cercando di andare incontro alla domanda con un prezzo adeguato, in modo da guadagnarci e, al contempo, essere concorrenziali e riuscire a vendere, senza avere avanzi di magazzino. Ci sono diversi miglioramenti che è possibile acquistare per le proprie fabbriche, in modo da differenziarsi dagli altri e spingere su specifiche strategie.
Arkwright è un gioco lungo e complesso, che impegna circa un'ora a giocatore e in cui la forte interazione indiretta è indubbia protagonista.
The Lord of the Ice Garden
Un dudes on a map, in cui la meccanica base è il piazzamento lavoratori e le battaglie risolte a maggioranze, senza nessun fattore fortuna o nessuna scelta simultanea ad alterare il risultato. Ne risulta uno dei più calcolosi, profondi e german dei dudes on a map. Peraltro, pur essendoci due condizioni di vittoria comuni, ce n’è una terza specifica per ogni fazione, rendendo così ancora più accentuata l’asimmetria.
Non è dipendente dalla lingua, ma nel 2016 la nuova edizione è stata pubblicata anche in italiano. Adatta ai giocatori euro che vogliono provare l’ebrezza di un gioco interattivo in cui non ci si risparmiano attacchi diretti.
Clinic
Da Alban Viard, un gioco sulla gestione di un ospedale. Nonostante lo scoppiettante tema, CliniC si rivela un gestionale complesso, dettagliato e strategico, in cui occorre pianificare bene, ma è altrettanto importante reagire alle mosse degli avversari, per non trovarsi improvvisamente bloccati.
Ci sono solo tre mosse disponibili: costruire, arruolare, prendere pazienti. Sono però più che sufficienti per edificare, su ben quattro livelli, un moderno ospedale, completo di reparti, ambulatori, sale operatorie, magazzini, parcheggi ed altro; poi occorrerà riempirlo di personale medico specializzato, che deve essere indirizzato al giusto reparto, infermieri, portantini. Ogni cosa che costruiamo o arruoliamo deve essere mantenuta spendendo soldi. ecco allora che cercheremo di accaparrarci quanti più pazienti possibili, visto che saranno loro la nostra fonte di guadagno.
Si ringraziano per i contributi: sinclair, s83m, Il Signor Darcy, linx, Peppe74, Rosengald, Iugal, Gen0, Pennuto77, dave2306, cosarara, dimarco70, Fabio Cambiaghi