Preferisco mp1 migliore di mp2, ma indubbiamente sono due ottimi giochi.
Biografia apocrifa del Signor Darcy
Simone Luciani, classe 1977, è di Fermo, comune sulla ruota di Yaxchilán. Nel 2009 debutta con Frutti di mare. Così, per rovinarsi subito l’appetito.
Negli anni successivi con Daniele Tascini ha pubblicato tra gli altri Tzolk'in: il calendario maya, Sulle tracce di Marco Polo e Il consiglio dei quattro; con uno o più degli Accihttocca Grand Austria Hotel e Lorenzo il Magnifico; con Nestore Mangone Maestri del Rinascimento, Newton e Darwin's Journey; con Tommaso Battista Barrage; quindi aspetto che mi dia una mano a scrivere qualcosa di originale.
Simone Luciani dal 2014 è a capo dello sviluppo editoriale della Cranio Creations, ma giura di non aver nulla a che fare con il logo a forma di pisello.
Conosciamo Simone Luciani come un autore prolifico, noto specialmente per i suoi giochi più complessi e per essere alla guida, dal 2014, del settore di sviluppo giochi di Cranio Creations.
Il suo percorso inizia con tre giochi molto semplici, due di carte e uno di dadi, con i quali si fa le ossa nel settore, a fronte di un'accoglienza non esattamente lusinghiera.
La vera e propria esplosione si ha nel 2012, anno di Tzolk'in, realizzato assieme a Daniele Tascini. Il gioco esce in un anno mirabile per il gioco da tavolo, con agguerriti concorrenti quali Terra Mystica, The Great Zimbabwe, Seasons, Android Netrunner, Zombicide, Keyflower, Robinson Crusoe, ecc.
Riceve un sacco di nomination e vince anche diversi premi, nonostante l'anno difficile.
Il gioco dà al designer la notorietà per continuare e affermare il proprio nome, anche se Urbania e Sheepland, dello stesso anno, non hanno la medesima fortuna. Sono però anche due giochi molto più leggeri, per famiglie, come i tre iniziali: la cosa non scoraggia comunque Luciani, che negli anni successivi fa uscire altri giochi per famiglie e bambini, ovvero Dungeon Bazar, Soqquadro e Monster's Tower.
Il Consiglio dei 4 (2015), sempre con Tascini, è già più complesso ed è basato su gestione mano e costruzione rete. I giocatori impersonano mercanti che devono manipolare personalità politiche in comune tra tutti i giocatori, per ottenere benefici.
Grand Austria Hotel (2015) sancisce la prima di tante collaborazioni con Virginio Gigli ed è un gioco di gestione dadi in cui la potenza di un'azione è determinata dal numero di dadi con lo stesso risultato tra quelli lanciati all'inizio di ogni round. Il gioco funziona bene, anche se non è un capolavoro e anche se in quattro giocatori si accusa un pesante downtime, dovuto alla struttura del turno che procede dal primo all'ultimo giocatore e poi in senso inverso, dall'ultimo al primo.
Alcune delle meccaniche del gioco sono riprese in Golem (2021), che però utilizza delle biglie colorate per creare le combinazioni di azioni con la relativa forza.
Il 2015 è però anche l'anno del suo più grande successo: Sulle Tracce di Marco Polo, sempre in tandem con Tascini. Lo porta a vincere numerosi premi, tra cui l'International Gamers Award e ad essere pubblicato in venti lingue in giro per il mondo.
La scia dei successi prosegue, ancora con un gioco per gamers, come sembra alla fine essere più nelle corde di Luciani, ovvero quel Lorenzo il Magnifico realizzato assieme a Virginio Gigli e Flaminia Brasini, trio che realizzerà poi il citato Golem.
Newton, del 2018, segna invece l'inizio della collaborazione con Nestore Mangone. Il gioco è un gestionale di engine-building che raccoglie anche una prestigiosa raccomandazione per il Kennerspiel Des Jahres.
L'idea base di Newton, ovvero un pool di lavoratori che si potenziano (in Newton era un tableau) per poi andare a ottenere bonus sempre più forti e combo sempre più estese, viene reimplementata nel 2020 nella campagna Kickstarter per Darwin's Journey, realizzato sempre assieme a Nestore Mangone, raccogliendo la ragguardevole cifra di oltre un milione di euro, cosa abbastanza sorprendente per un eurogame.
Se però, dopo il 2015, vogliamo parlare di un altro anno d'oro per Luciani, questo arriva nel 2019. E lo fa tramite due giochi davvero top, nel loro segmento: Barrage e Marco Polo II: agli Ordini del Khan.
Il primo, sempre finanziato su Kickstarter, è un gestionale per esperti, tosto, con un bel sistema alla base e un ottimo sviluppo, realizzato assieme a Tommaso Battista, altro autore da tenere d'occhio per il futuro.
Il secondo è una sorta di spin-off del primo Marco Polo, che ha soprattutto il pregio di amalgamare il sistema di gioco e, se possibile, accentuare ancor di più l'asimmetria tra i personaggi.
Se c'è una cosa che Luciani ha dimostrato in tutti questi anni, è di saper lavorare con altri autori. Non è un caso che sia a capo dello sviluppo di Cranio Creations, perché pare riuscire a tirare sempre fuori il meglio dalle idee che gli vengono sottoposte e spesso un'ottima realizzazione conta quanto un'ottima idea di partenza.
Ovviamente, dall'esterno, non sappiamo quanto ci sia di suo in ogni gioco menzionato, ma di certo il suo nome, in alto sulla scatola, c'è in tutti e vedendo lo sviluppo dei vari giochi, non possiamo non identificare chiaramente la sua mano.
Per un ulteriore approfondimento, vi lascio anche all'intervista fatta a Simone Luciani al Goblin Show.
Barrage
> recensione di Agzaroth
> recensione di Ares924
> recensione dell'espansione
> guida strategica: parte 1, parte 2, parte 3.
Perché dovreste provarlo
Prendetelo se vi piacciono i giochi un po' vecchio stile: intendo con un'interazione (indiretta) sopra la media, regole asciutte, punitivi, per cui un errore lo pagate caro, senza insalata di punti e senza bonus regalati ad ogni mossa fatta.
Perché potrebbe non fare al caso vostro
Per gli stessi motivi di cui sopra, per cui volete giocare più rilassati, volete comunque avere la soddisfazione di ottenere qualcosa per quello che fate, volete poter sbagliare senza rimetterci troppo, volete che un veterano non vi asfalti.
Marco Polo II: agli Ordini del Khan
Condivide col fratello la meccanica base e la struttura di fondo: è un gioco di gestione dadi, in cui ciascuno ne lancia 5 a inizio round e poi li piazza sulle azioni libere o su altre già occupate, pagando in questo caso un costo proporzionale al valore del dado piazzato. Generalmente, maggiore è il dado, migliore è l'azione. Inoltre si deve viaggiare sul tabellone, sulle tracce del famoso personaggio storico e portare a termine contratti commerciali che danno risorse e punti vittoria.
Ma vado al sodo: perché lo preferisco al primo? Fondamentalmente per due motivi:
- Il primo perché il gioco ha una struttura più organica, più rifinita, con i contratti e il viaggio che sono integrati meccanicamente in modo naturale e indissolubile e non due parti attaccate un po' a forza come nel primo. Non che nel primo non andassero perseguiti entrambi, ma qui la cosa viene da sola, con una struttura meccanica e tematica coerenti.
- Il secondo perché si ha la possibilità di impostare una strategia più a lungo termine e che lega più elementi assieme. E questo è quello che a molti fa percepire il gioco come più “largo” o meno “cattivo”. Non sono particolarmente d'accordo su questa cosa e ritengo sia appunto più una percezione che altro. Ne faccio anche una questione di “interazione adeguata”: in Marco Polo II c'è sicuramente una bella dose di interazione indiretta, ma quando parlo di adeguata significa che per me è bastevole a non creare un solitario di gruppo e, al contempo, non ti impedisce di giocare bene se qualcuno ti ostacola involontariamente. Per il tipo di gioco e per il suo peso, secondo me questo livello di interazione è l'ideale.
Perché dovreste giocarlo
Marco Polo II rappresenta uno dei punti più alti dei gestionali degli ultimi anni, nonché un riferimento imprescindibile nella meccanica della gestione dadi. Se vi piace questa meccanica base, se volete in qualche modo imbrigliare la sorte, se non disdegnate giochi profondi e brucia-cervello e un'interazione indiretta sempre presente, non potete non provarlo.
Perché potrebbe non piacervi
Non mi sento di consigliarlo spassionatamente a chi ha adorato il primo capitolo senza riserve. Rischiate di trovarvi in casa un doppione (io alla fine ho tenuto solo questo), perché davvero comunque alla fine i due giochi sono molto molto simili. A chi non ha nessuno dei due, invece, io continuo a consigliare questo.
Lorenzo il Magnifico
Si tratta anche qui di un gioco apparentemente di gestione dadi, in cui però i dadi sono in comune tra tutti i giocatori e vanno a stabilire la forza delle pedine di ciascuno, usate poi in una meccanica di piazzamento lavoratori. Ciascuno costruisce poi il proprio tableu di gioco personale, acquistando carte in quattro colori diversi da differenti zone del tabellone, con funzioni differenti.
> recensione
Perché dovreste giocarlo
Ho apprezzato principalmente, in questo gioco, tre cose:
- il fatto che ogni turno il lancio dei dadi lasci a tutti identiche possibilità (ovviamente poi non è così, in base ad esigenze di sviluppo personali e ordine di turno);
- il fatto che ci sia un sempre diverso sviluppo della propria plancia, spesso in direzioni opposte;
- il fatto che sia un gioco “prevedibile”. Ovvero le carte usciranno tutte, prima o poi, l'unica variabile è il quando. E naturalmente il fatto che altri possano comprare quella che puntate prima di voi, cosa da non sottovalutare. Ma proprio il fatto di avere la certezza di questa uscita, consente di impostare una strategia anche a lungo termine e rende il gioco decisamente più interessante rispetto a tanti altri in cui la tattica fa da padrona.
Anche per questo motivo, non ho mai sentito bisogno di alcuna espansione che andasse a modificare questo aspetto.
Perché potrebbe non piacervi
È un gestionale abbastanza freddo e in cui l'ambientazione fa solo da contorno. Inoltre l'aspetto strategico citato sopra deve piacervi e un minimo di studio delle carte è necessario.
Inoltre potrebbe un po' deludervi l'aspetto di gestione dadi, se la meccanica che vi interessa è principalmente quella: qui si sentono più gli stilemi tipici del piazzamento lavoratori, mentre se vi interessa la gestione dadi, ci sono titoli decisamente prioritari, da provare (Troyes, Pulsar 2849, Marco Polo II).
Giochi principali:
2009 – Frutti di Mare
2011 – Columbiz
2011 – War of Wonders
2012 – Tzolk'in: the Mayan Calendar (con Daniele Tascini)
2012 – Urbania
2012 – Sheepland (con Daniele Tascini)
2014 – Dungeon Bazar (con Paolo Cecchetto, Daniele Tascini)
2014 – Soqquadro (Con Lorenzo Tucci Sorrentino e Daniele Tascini)
2015 – Monsters' Tower (con Antonio Tinto)
2015 – Council of 4 (con Daniele Tascini)
2015 – Grand Austria Hotel (con Virginio Gigli)
2015 – The Voyages of Marco Polo (con Daniele Tascini)
2016 – Lorenzo il Magnifico (con Flaminia Brasini, Virginio Gigli)
2018 – Jungle Race
2018 – Newton (con Nestore Mangone)
2018 – Penk!
2018 – Tex: fino all'ultima pallottola (con Giuliano Acquati, Fabio Civitelli, Lorenzo Tucci Sorrentino)
2019 – Barrage (con Tommaso Battista)
2019 – Marco Polo II: In the Service of the Khan (con Daniele Tascini)
2019 – Masters of Renaissance: Lorenzo il Magnifico – The Card Game (con Nestore Mangone)
2021 – Golem (con Flaminia Brasini, Virginio Gigli)
2021 – Darwin's Journey (con Nestore Mangone)