Grazie per l'articolo!! Pensa che ero convinto che il bookeeping fosse il ricorso continuo al regolamento per l'eccessivo numero di regole e sottoregole del gioco.
DEFINIZIONE: registrazione manuale di dati e processi di gioco potenzialmente automatici o semi-automatici
Specifiche del difetto
I “processi automatici” a cui la definizione si riferisce sono procedure di gioco in cui l'esecutore non ha scelta effettiva, ma deve solamente registrare una serie di dati o aggiornare statistiche secondo un processo prestabilito. Oppure le scelte in questo caso sono talmente poche e blande (semi-automatici), da non far comunque percepire al giocatore la fase come realmente “attiva”, o quantomeno interessante (cfr. meaningful play).
In sostanza è una fase che non viene percepita solo come una perdita di tempo ai fini del gioco, ma anche una perdita di tempo faticosa, perché impone un lavoro poco gratificante. Quanto più lungo è l'impegno richiesto e quanto più gravoso, tanto maggiore sarà il difetto di bookkeeping.Esempi
Il tipico esempio di bookkeeping è quello che si ha nelle cosiddette fasi di cleanup di gioco, ovvero il ripristino dei numerosi elementi tra un round e l'altro.
Questa cosa può essere a carico del singolo giocatore o collettiva.
Ad esempio, in Through the Ages il giocatore deve eseguire diversi passaggi a fine turno, aggiornando le proprie risorse e pagando il dovuto al proprio sviluppo di civiltà.
Ancora più significativa e lunga è la fase di conti in Space Empires 4X, che prevede tutta una serie di calcoli e spese che il giocatore esegue in segreto.
Un gioco noto per avere una fase di ripristino lunga e noiosa è Bora Bora, in cui alla fine di ciascuno dei sei round, tutte le tessere del tabellone sono tolte per essere interamente rimpiazzate. Idealmente è responsabilità di tutti rimpinguare il tabellone, ma in realtà la cosa è sensibilmente prolissa.
Pure in Agricola e Le Havre le fasi di bookkeeping possono essere lunghe: anche per questo l'autore ha adottato in alcuni suoi giochi successivi una soluzione più rapida: la rotella delle risorse (es: Ora et Labora, Glass Road).
Anche quando queste fasi di bookkeeping finali sono parzialmente attive, la cosa spesso non migliora, se le procedure sono lunghe e complesse.
In Wir Sind Das Volk c'è una lunga procedura da seguire a ogni round per confrontare molti aspetti di progressione delle due fazioni rivali e questa fase costituisce forse lo scoglio maggiore del gioco.
Ci sono poi esempi in cui il bookkeeping è presente non a fine turno/round, ma nel corso della fase attiva di gioco stessa.
Specie Dominanti sottopone i giocatori a un continuo conteggio delle dominanze sugli esagoni, che possono cambiare spesso e rapidamente. Alcuni utilizzano dei piccoli dadi per avere sempre sott'occhio il risultato, ma il calcolo va comunque fatto e aggiornato ogni volta.
Sword & Sorcery ha una fase di attivazione dei mostri frequente e piuttosto macchinosa, in cui occorre scorrere un diagramma di flusso per verificare le varie possibilità e poi applicare le abilità speciali ottenute con i dadi.
Medioevo Universale ha tutta una parte di calcolo delle rotte commerciali e dei loro prezzi che è decisamente prona al bookkeeping.
Anche contare i punti tra un turno/round e l'altro può essere seccante, specie se il calcolo non è immediato. Idealmente ciascuno può agire da solo, ma spesso si preferisce verificare cosa stiano facendo gli altri. Nei 18XX, ogni giocatore deve calcolare i propri introiti e la cosa è fondamentale, dato che i soldi sono motore e punti del gioco.
Il lato positivo del bookkeeping
Ci sono tre possibili, seppur piccoli, lati positivi nel fare un po' di bookkeeping in un gioco.
Dal punto di vista del game designer, può stimolarlo a lavorare meglio, a cercare soluzioni alternative, a scremare le parti inutili del suo lavoro, quando elabora un prototipo. In questo caso, quindi, non è tanto il bookkeeping di per sé ad essere utile, ma una sua eccessiva presenza a dover suonare come un campanello d'allarme.
Il giocatore può allenarsi a fare conti, cosa che può tornargli utile anche in altri giochi, ma soprattutto la fase di mantenimento lo può aiutare a comprendere meglio le meccaniche di gioco, a entrare nei dettagli, a giocare meglio, in definitiva.
Può avere anche l'effetto collaterale di aiutarlo ad arginare il downtime, ma solo quando il bookkeping ha degli elementi attivi, delle scelte da fare. Altrimenti, se è del tutto o per lo più passivo e soggetto a conti e calcoli, lo aggrava e basta, risultando ancora più indigesto.Come evitare il bookkeeping
Essendo processi automatici, quello che più efficacemente può risolverli senza gravare sul giocatore, è un'app. E l'uso delle app è sempre più diffuso nei giochi da tavolo, non solo per evitare il bookkeeping, ma certamente per questo difetto è la soluzione più efficace.
I pericoli insiti in questa soluzione sono due: demandare troppo alla app, alterando i processi di comprensione e decodifica del gioco in tutte le sue parti; trasformare in un qualcosa di troppo simile a un videogioco un oggetto analogico come il gioco da tavolo, costringendo i partecipanti a seguire più quello che accade sullo schermo che non a interagire tra loro e partecipare a quel che accade sul tavolo.
Ci sono poi casi in cui gli autori riescono a inventare soluzioni semplici e geniali per ovviare a problemi comuni. Nei giochi di civilizzazione il bookkeeping è frequente, specie a fine round, ma in The Golden Ages ogni risorsa raccolta sul tabellone converte immediatamente il suo valore in oro, in modo tale da avere subito il conto della moneta spendibile e non accumulare troppi calcoli per fine turno.
In rari giochi il bookkeeping è usato come parte integrante delle meccaniche. In Space Alert i giocatori programmano le rispettive azioni cercando di coordinarsi al meglio con gli altri, poi la risoluzione della missione è una grossa fase di bookkeping in cui semplicemente si verifica se calcoli e mosse fatte sono stati adeguati a vincere.
Conclusione
Il tridoppiuto bookkeeping ci ha condotto dritti da un altro nemico strisciante, annidato nelle pieghe dei giochi, a volte poco visibile, a volte nascosto così bene da farsi passare per altro: la fiddliness.
Si ringrazia tutto il gruppo del Goblin Magnifico per la consulenza e in particolare Matteo "Iugal" Franceschet per la revisione.