Puerto Rico | 10,0 | Ho aspettato molto, troppo forse per dare un voto, a questo titolo. Sin da subito avrei dato il voto che oggi, a distanza di un anno dalla prima volta che l'ho giocato, mi appresto a dargli, e cioè il massimo. Ma i giochi devono essere assimilati, digeriti e forse a quel punto si è in grado di esprimere un giudizio in merito. Ho provato molti titoli e questo è per me il migliore, perchè ha quello che molti titoli gestionali tosti si sognano: la semplicità, l'eleganza delle meccaniche che sono amalgamate con il gioco a livelli clamorosi; alla fine tutto torna. E' il mio titolo preferito. | 26/01/2011 |
Fireball Island | 10,0 | Non ho alcun timore nel dare a questo gioco il massimo dei voti. Chiaro che il voto deve essere inquadrato in un target specifico: dei giochi per bimbi. Sarei però un ipocrita se dessi un voto insufficiente a L'isola di fuoco, dopo aver giocato a Puerto Rico, semplicemente perchè come già detto, ogni gioco appartiene ad una categoria specifica. E' splenditamente ambientato, dura il giusto, semplice, pieno di bastardate e il peso della fortuna non lo sento nemmeno oggi che sono più navigato, per il fatto che ha le suddette carattestiche. Poi ogni volta che lo gioco è un tuffo nei ricordi. Forse è grazie a questo gioco se oggi sono sempre qui, a parlare di giochi da tavola. | 05/09/2010 |
Quarto! | 10,0 | Nel genere astratti è il mio preferito, perchè non è complesso, è veloce e si spiega a tutti facilmente. E' bello a vedersi, da toccare e per queste caratteristiche attrae molto l'attenzione delle persone esterne. Mi spreme le meningi il giusto, è bello poi quando i pezzi sono quasi esauriti andare per esclusione e decidere che pezzo passare all'avversario, da quel pizzico di patos che a volte fa anche sbagliare. E' il gioco dove non vince l'avversario ma perdi te. Bellissimo. | 29/11/2010 |
Egizia | 10,0 | Un gran bel gioco di piazzamento. Il mio preferito, per la sua fluidità. Perchè questa è la caratteristica che pochi altri giochi hanno, ed è il motivo che mi porta a dargli il massimo dei voti. Una partita ad Egizia fila via liscia, senza intoppi e senza alcun dubbio sul regolamento. Gioco semplice nella sua complessità di gestione lavoratori, lungo il Nilo. Bella la gestione delle navi, con la scelta di posizionarsi sulle diverse anse del fiume, ciascuna con diverse caratteristiche: prendere carte, che porteranno vantaggi, andare sui siti per costruire o aumentare la forza lavoro o spostare la piena del Nilo. Molte scelte da fare che non compromettono la salute delle meningi come altri giochi. Infine non posso non spendere una parola sull'ambientazione, richiamata dalle meccaniche che vi si sposano a meraviglia (la navigazione delle navi sul Nilo, e i lavoratori che scendono per contribuire alla costruzione dei monumenti) e il bel tabellone. Ottimo. | 23/02/2011 |
Clans | 10,0 | Le sue caratteristiche sono per me i suoi pregi: -facile da spiegare a tutti -facile da giocare -elaborato nella tattica e strategia: da soddisfazione -cattiva e simpatica la componente di bluff neccessaria per vincere -tirato fino alla fine -simpatico vederlo apparecchiato -ottimo in due -lascia la voglia di rigiocarlo (magari per una rivincita) E' per me il miglior gioco, tra quelli più semplici, di Leo Colovini, superiore di molto a Cartagena. I discorsi che si fanno in merito all'astrazione sui giochi di Colovini, sonno per me sciocchezze, se poi i giochi sono altamente rigiocabili. | 30/08/2010 |
6 nimmt! | 10,0 | Questo gioco, il massimo dei voti se lo merita tutto, perchè anche dopo una giornata in cui se sfatto, una partita a 6 Nimmt! non si rifiuta mai. La fortuna conta, ma non da fastidio affatto, perchè deve essere tenuta a bada da una tua pianificazione, e mantiene gli animi sempre svegli e vigili. E' il gioco che non ha deluso nessuno, a fine partita. Uno dei miei preferiti. | 18/10/2011 |
Jerusalem | 9,0 | E' un gioco che mi crea adrenalina e non riesco a smaltirla per tutta la durata della partita. Penso sia una caratteristica dei giochi maggioranze, ma questo titolo in particolare fa di tutto per stimolarmela in abbondanza, perchè fino alla fine del turno non sai cosa, e se potrai racimolare punti torre, uomini, soldi. Ti domandi se hai speso bene le tue risorse, se magari era invece il caso di concentrarle in altro modo. Mettiamoci anche la possibilità di spostare un uomo a fine turno (se si ha la maggioranza nella torre di David), per creare una nuova maggioranza. Aggiungiamo poi la fase di asta per aggiudicarsi i vari personaggi, ciascuno con caratteristiche diverse che decreterranno l'ordine del turno. Le carte evento ad ogni turno. Si evince da tutto ciò che questo titolo non è nè per le persone deboli di cuore, nè per chi non gradisce l'interazione. Detto questo, la cosa che mi ha colpito sin dalla prima volta che l'ho giocato è che malgrado questa serie di caratteristiche che ho elencato, risulta essere molto bilanciato e studiato nei minimi particolari come pochi giochi. Tutte cose che sanciscono per me l'eccellenza di un gioco. Un plauso quindi all'autore e chi l'ha prodotto. Se non si fosse capito, nel mio piccolo, io lo consiglio. | 21/01/2011 |
Taj Mahal | 9,0 | Do 9, anche se forse meriterebbe un 8,5. Ma avendo dato 8 a Genial, mi trovo costretto ad alzare il voto, perchè questo gioco è per me superiore. Il sistema di aste è veramente bello, semplice ed immediato. La possibilità di ritirarti o persistere, rende tutti attenti alle varie mani dei giocatori, pena il rimanere a bocca asciutta. Dietro questa semplicità, si nasconde un gioco che richiede una buona pianificazione, per valutare se si hanno interessi nella provincia corrente o in quelle successive. Interessi legati alle merci e ad i vari collegamenti. Il difetto è l'aridità del tema, ma è condito con un meccanismo molto bello che non mi crea problemi. Knizia si conferma uno dei miei autori preferiti. | 31/01/2012 |
Glen More | 9,0 | Gran bel gioco per me. Semplice una volta capito come attivare le tessere. Rappresenta "l'evoluzione" di giochi come Carcassonne, per il sapiente uso del posizionamento abbinato ad una buona stategia. Molto carino lo sviluppo della partita: si parte con un semplice villaggio, per poi acquisire campi di grano, foreste, allevamenti di pecore o manzi, che se attivati forniranno risorse per acquisire tessere via via più importanti. Mi piace l'assegnazione dei punti vittoria in tre fasi distinte della partita. Bella e semplice l'idea del mercato. Il tutto torna in un gioco divertente, tattico e dalla buona durata. | 24/02/2011 |
Samurai | 9,0 | Gran gioco, di un'eleganza rara. Il sistema di conteggio finale è molto bello. Ritengo che sia proprio il conteggio finale ad essere anima e meccanica del gioco insieme. Senza di esso sarebbe un gioco semplice di piazzamento e maggioranza, certamente bello, ma non splendido come lo è, grazie a quel sistema creato da Knizia. | 18/10/2011 |
Drakon (Third Edition) | 8,0 | Il primo gioco e per ora unico Fantasy Flight che possiedo. Ha quello che pochi giochi Fantasy hanno: durata limitata e minimo di controllo sulle scelte (non sempre). Per queste caratteristiche, per il suo tramutarsi in un gioco cattivo per derubare l'altro a pro nostro e per il fatto che piace un pò a tutti i miei compagni di gioco lo reputo un buonissimo gioco. | 05/09/2010 |
Atlantis | 8,0 | Il voto reale sarebbe 8,5. E' per me la giusta evoluzione del già ottimo Cartagena. Atlantis è più ragionato e leggermente impegnativo del fratello maggiore. Bisogna muoverci in concomitanza con gli altri, questo per evitare la troppa penalizzazione che spetta a coloro che non portano l'ultimo omino sulla terraferma; condizione questa che decreta la fine della partita con relativo calcolo dei punteggi e malus. Un Colovini che rivitalizza Cartagena, pescando nel cesto di Kramer:"Chi ha detto Verflixxt!"? Bel gioco. | 18/10/2011 |
Coloretto | 8,0 | Fa parte secondo me di quella categoria di giochi, che se proposti,sono apprezzati dagli amici al tavolo: novizi e giocatori. Un gioco di carte dove il peso della fortuna non è preponderante, perchè spetta anche a noi decidere di rischiare pescando un'altra carta o fermarsi a prendere e accontentarsi. Un gioco in cui se si è disposti a fare una bastardata si deve essere pronti a riceverla. Veloce e incerto fino alla fine. | 05/09/2010 |
Cartagena | 8,0 | Un gioco lineare e semplice nelle meccaniche, condito con molta tattica. Non lascia spazio a errori lungo il percorso. Cartagena è il gioco che fa suo il concetto di essenzialità, ricordandandoci che la pomposità in un gioco , come regole e regoline, a volte confondono e distraggono da ciò che è importante: giocare. Per me Cartagena è come il calcio: poche regole e via, si gioca! | 16/05/2011 |
Ingenious | 8,0 | Veramente un bel gioco! Il fatto di avere i segnapunti visibili lo rende meno ansioso di Samurai. | 25/11/2011 |
Pickomino | 7,0 | Il verme è tratto fa parte di quella categoria di giochi che io defisco geniali. Con poche regole, con elementi essenziali si è fatto un giochillo di tutto rispetto. La gestione del rischio è essenziale per non restare a becco asciutto. Ha il difetto che in tanti, tende a durare tantino. | 16/05/2011 |
Yspahan | 7,0 | Gioco di medio livello e di breve durata. Molto carina la torre dove si sistemano i dadi, che però avvantaggia i primi di turno e svantaggia gli ultimi. Questa sua caratteristica ne fa un gioco dove non si possono attuare piani a lungo termine e nemmeno a medio termine: solo adeguarsi con quello che la torre ( e gli avversari) ci dà (ci danno), agevolandoci magari con qualche costruzione che sopperisce alla mancanza di risorse offerte, per non finire a mani vuote alla fine della settimana. Considerando il target, preferisco Notre Dame, per via delle scelte un pò più lungimiranti. | 16/05/2011 |
Pick Picknic | 7,0 | Per la tipologia di gioco che rappresenta, è un titolo che apprezzo, perchè può essere proposto a tutti, lo si può giocare anche al Pub e soprattutto lo trovo divertente. Dura poco, 20 minuti al massimo. Da proporre anche a chi ha snobbato da sempre i giochi. | 22/06/2011 |
Café International | 7,0 | Un titolo, certo datato ma simpatico. Per serate con amici, e quando si ha poca voglia di spremere le meningi è il giusto titolo. La fortuna si fa sentire parecchio, ma consci di questo il gioco diverte e fila via liscio. Detto questo, non è che tutto è lasciato al caso, ma bisogna valutare bene le nostre scelte, pena l'avvantaggiare l'avversario. La pecca secondo me risiede nella scalabilità non eccelsa, infatti in due ed in tre, ad un certo punto del gioco si entra in una fase di stallo in cui se non ti entrano le giuste tessere, è un continuo mettere le stesse al bar, perdendo punti vittoria. Per cui il voto 7 è per il gioco a quattro, in due e tre è un 6,5. | 01/07/2011 |
Keltis | 7,0 | Un gioco molto semplice, con un regolamento comprensibile, di breve durata. A me lascia la voglia di giocare una nuova partita, terminata la prima. In definitiva: gioco semplice da proporre a chiunque. | 24/11/2011 |
BANG! | 6,0 | Un gioco piacevole da fare in compagnia: 5 minimo, 6 o 7 l'ideale, pena la mancanza di bluff, e la ricerca di scoprire i personaggi, che sono il motore del gioco. Ha il difetto, che i giocatori che escono stanno a guardare gli altri fino alla fine della partita, e che dura un pò troppo per il gioco in se. Nonostante sia un gioco allegro, spensierato, non mi ha mai preso più di tanto. Preferisco altri giochi che mi coinvolgono maggiormente, come Citadels. Per me è un 6.5. | 16/05/2011 |
Top Hats | 6,0 | Un simpatico gioco tattico e imprevedibile al tempo stesso. Tattico perchè ricorda la dama, imprevedibile perchè una mangiata a nostre spese può anche tornarci utile, restituendoci una fila di cappelli del nostro colore. Superato l'impatto iniziale dovuto alla grafica orrenda ma funzionale, il gioco merita davvero, magari per una serata al Pub. | 16/05/2011 |