Classifica personale di enavico

Uno dei migliori Gerdts. La meccanica del mercato è esemplare.

Ottimo cooperativo che propone una ricetta molto in voga di questi tempi: prendere a mazzate miniature giganti. 
E come lo fa Primal? Lo fa bene, con un combattimento incentrato su un card play comboso che richiede un'attenta gestione della mano, e una componente di movimento intorno al mostro limitata ma comunque non trascurabile nelle sue implicazioni. La sensazione positiva è quella di aver sempre qualcosa di utile da fare o da pensare di turno in turno, pur nelle limitazioni imposte dall'AI del mostro, ben fatta, che ti suggerisce sostanzialmente cosa non fare. Un po' di downtime al crescere del player count e una sensazione iniziale di scarsa differenziazione dei personaggi rispetto ad altri celebri coop come Gloomhaven e Oathsworn. A primo impatto, mi è invece sembrato un bel compromesso tra un boss battler e un gioco incentrato sull'hand management come Aeon's End. La critica principale che posso muovergli, è il suo essere palesemente overproduced (vedere: bancali di scatole giganti e miniaturone). Avrebbe potuto essere prodotto per quello che è, ovvero un bel gioco di carte da accompagnare con materiali che potevano essere più spartani in mezzo al tavolo. Ma di certo, se non avesse avuto kg di plastica e 1/4 degli scatoloni, sarebbe stato percepito diversamente dal mercato - che chiede la quantità visiva a tutti i costi - e avrebbe venduto meno. 

Astrattone basato su alleanze temporanee. Ottimo gioco con interazione d'altri tempi.

Aggiungono una bella varietà al set base, permettendo partite più brevi (le centrali sono mediamente più efficienti).

Un gioco unico, basato sulla scarsità delle risorse, arricchito da un'ambientazione tremendamente sentita. Devi costruire la fattoria ideale, che deve basarsi sul bilanciamento di vari elementi. Per arrivarci, bisogna accaparrarsi i pochi beni disponibili, sfamare la propria famiglia e sfruttare al meglio l'unica cosa che può fare la differenza in tempi duri: le qualità delle persone (vedi: le carte occupazione).

Bookkeeping noiosetto, "colpevole" di aver orientato i german verso l'(ab)uso delle plance personali e meccanicamente un po' invecchiato in alcune sue parti (su tutte la gestione antiquata dell'ordine di turno e il draft iniziale tanto importante quanto lungo e noiosetto); dà il suo meglio se giocato con l'espansione Contadini della brughiera, che riduce la casualità dell'ordine di turno e apre il gioco diminuendo l'impatto dell'imbuto strategico che viceversa domina la prima metà di partita (vedi: family growth).

Ottima standalone expansion di DoW. 

Geniale gioco di Gerdts, nonché suo bestseller. La sua versione Venus aggiunge la ciliegina che lo rende ancor più unico nel suo genere.

Grande deduttivo, molto veloce da intavolare.

Gioco di civilizzazione con concetti e idee interessanti e diversi dal solito (particolarmente bella la rappresentazione su plancia della crescita delle capacità intellettive), con alcune dinamiche simili ai Pax. E questo può essere in parte il suo limite per alcuni, perché devono piacere quelle caratteristiche (ordine di turno fisso e potenzialmente critico, alta interazione diretta, situazione di gioco leggibile con punteggi ravvicinati, lunghezza della partita e scoring lasciati in mano ai giocatori) applicate a un gioco di civilizzazione fisiologicamente corposo e lunghetto (anche se meno di altri civ games). Ho avvertito come più stimolanti le prime due epoche di costruzione della civiltà, meno le ultime dove la sensazione di tirarsi forzatamente per la giacchetta di continuo diventa preponderante. Ad ogni modo, ad oggi è il mio Bios preferito nonché uno dei più interessanti giochi di civilizzazione che io conosca.

PS: Phil, la prossima volta di' al grafico di ingrandire un attimo le icone sulle carte!

Grande gioco della premiata coppia Ulrich-Kramer, con una bella fase d'asta seguita da un originale (per l'epoca) piazzamento tessere.

Un Progetto Gaia meno variabile, con qualche elemento di gameplay avulso dal resto, e un po' meno bilanciato a livello di fazioni. Rimane comunque un titolo meritevole.

Forse la versione migliore di Codenames.

Il più elegante gioco di maggioranze sulla piazza. Ora in una veste grafica evocativa, con qualche interessante aggiunta asimmetrica nel mazzo di carte.

La varietà degli scenari, il deck building, il sistema di combattimento: tanti gli elementi originali di questo gioco monumentale e bellissimo. Monumentale però anche la sua durata, che lo rende volente o nolente un solitario. Il regolamento, di per sè anche relativamente lineare, propone però una quantità enorme di regolette da memorizzare. 

Il più elegante gioco di maggioranze sulla piazza.

Versione da 2 di Antike, ben più convincente rispetto al "padre".

Battaglia navale, ma fatta in 6 e sul serio!

Uno scacchistico moderno, vario, veloce, bello (anche da vedere) e molto sfidante.

Spaventosamente vetusto. Eccessivamente complicato. Per lo più incontrollabile. Ma ti cala davvero nel folle e disastroso clima medievale. 

Alcuni criticano questa versione rivista per la scelta editoriale operata, ovvero quella di aver scorporato il quinto giocatore (il peggior player count possibile per Agricola) e aver rivisto i mazzi (le cui carte sono state ribilanciate all'occasione e ridistribuite in mazzi omogenei, per una esperienza di gioco più equilibrata, meno prona ai rovesci della sfortuna durante il draft, nonché riviste con nuovi inserimenti per aumentare la varietà strategica offerta dal titolo).

In definitiva, merita il medesimo voto attribuito al "vecchio" Agricola.

Full coop che ha portato una ventata di freschezza nel panorama del deckbuilding.

Full coop Briscola under the sea!
Un The Crew più rifinito.

Il gioco più "puccioso" e "commerciale" di Cole Wehrle, che ha incontrato i gusti di una larga fetta di pubblico. Successo meritato per un autore che riesce costantemente a portare ventate di freschezza nel panorama ludico attuale.

Lehmann rivisita Puerto Rico fondendolo con RFTG, e il risultato è tutto sommato interessante.