Classifica personale di enavico

Un gioco incredibilmente ambizioso, che mostra due volti: da un lato quello eccellente della simulazione, che regala grandi soddisfazioni esplorando lo spazio su una mappa (sinceramente magnifica anche solo a vedersi); dall'altro, la gestione dell'acqua e la meccanica delle aste per la costruzione dei razzi, che nel corso del gioco può risultare noiosa, poco ispirata e ripetitiva. Rimane cionondimeno la soddisfazione dell'esperienza del viaggio nello spazio, con le sue incognite e le sue mille difficoltà.

Buon Lacerda, forse uno dei suoi migliori titoli, ma al contempo anche uno dei più complicati che l'autore abbia partorito. L'originalità è limitata ad alcune aree (plancia per il piazzamento divisa in 2; lo shuttle che scandisce i round), col resto che sa un po' di già visto. Nel complesso, titolo sicuramente valido.

Gioco di maggioranze originale, con un peculiare sistema di votazioni e il bel twist dell'invecchiamento dei nobili. Da 4 secco.

Bel gioco di Viard, lontano dalla vetta della sua produzione (Tramways), ma meglio rispetto ad altri suoi titoli (Small City). Come in Tramways, anche qui ho apprezzato come il sistema di gioco non offra una pletora di strade per fare punti, e una delle vie cruciali per ottenerli sia proprio la conversione diretta - ma dolorosa - di soldi in PV. Denaro che serve eccome, specie a inizio partita. Forte componente spaziale, un po' tendente al convoluto (quasi ai livelli di Small City), alcune scelte meccaniche dubbie, nonché varie incoerenze tematiche... Peccati ereditati dalla vecchia versione del gioco, non a caso uno dei primi design dell'autore. 
Ciononostante, parliamo di un cinghiale gradevole e con una solida base, che merita di essere provato per capire un'altra sfaccettatura del game design di Viard.

Riproduzione al tavolo di un grande videogioco di strategia a sua volta ispirato ad un vecchio gioco da tavolo che durava un numero indefinibile di ore.
Ne è uscito un gioco molto ambizioso, molto vasto, che propone ai giocatori di ripercorrere in parte una storia scritta (obiettivi della nazione, eventi), o meglio di esplorarne una nuova (espansionismo, rapporti tra nazioni).
Il problema del titolo risiede nella sua durata eccessiva e nella lentezza dello sviluppo delle operazioni su mappa. A ciò aggiungerei una scarsa originalità a livello meccanico (e non ho capito - ad esempio - il senso di creare milestone che possano essere reclamate già in apertura di round 1, tradendo il senso stesso del concetto di "milestone", creando inoltre un evitabilissimo problema legato all'ordine di turno iniziale), nonché una mole veramente imponente di regole da ricordare.
Ciononostante, il titolo ha il suo indubbio fascino, intrattiene il giocatore amante di ambientazioni storiche con un arco narrativo di tutto rispetto, ma la ricchezza dell'interazione tra nazioni e le tante possibilità offerte dal gioco andrebbero rivalutate sulla distanza, provando scenari da almeno 4 round. 

Considero questo titolo come la "Festa per Odino" di Pfister: in esso confluiscono le meccaniche più care all'autore. Tuttavia ne esce, come nell'esempio rosenberghiano, un titolo valido ma troppo carico e con vari elementi che appaiono tra loro slegati e accessori (ad es. il tracciato esplorazione).

Originale wargame che ha creato l'originalissimo sistema di combatrimento poi ripreso nel capolavoro di Sivel, Maria.

Alcuni elementi originali (l'asta) e altri in anticipo sui tempi (lo sviluppo della plancia personale). 

Classicozzo american. Forse alla fine è stata la sua stessa follia a fargli superare la prova del tempo.

Il filler dei cube rails, veloce e interessante. L'elemento di bluff dell'azionariato nascosto dona un tocco insolito e originale al gioco.

Dudes on a map dall'asimmetria estremamente marcata, originale e col suo fascino.

Buona alternativa ad AoS, ma molto meno tesa e unica; per contro, è più deterministica.

Bel gioco di aste a priorità olandesi.

Piccolo wargame liofilizzato, pieno di ottime idee (ad es. doppio uso delle carte).

Buon gioco di maggioranze e trick tacking, decisamente originale (anche se avrei sperato in una maggiore tensione derivante dal trick tacking). Bello il sistema di ordine di turno inverso dato dai valori delle carte. Meno elegante e rapida la fase di scoring di fine round: ci si mette di più a spiegare quella che tutto il resto del gioco.

Ottimo set per Dominion.

Un piccolo grande classico dei solitari.

Lunghetto per quello che offre, ma pur sempre un gioco interessante e con spunti originali.

Buona campagna aggiuntiva.

Buona alternativa a Dixit, veloce ma meno stimolante dell'illustre predecessore.

Prima versione di GoT, surclassata dalla seconda edizione.

Un piccolo, bizzarro aiuto per la campanga.

Un bel peso leggero, che pesca a piene mani da Citadels aggiungendo un elemento divertente di area control, nonché obiettivi segreti.

Scala male e risulta più "freddo" degli altri giochi di Gerdts.