Classifica personale di Danebed

Uno dei grandi capolavori dell'eurogame moderno. Profondo, ad altissima interazione, teso e pure discretamente ambientato.

Il giocone di maggioranze. Purtroppo la durata ne rende difficile l'intavolamento.

Versione condensata e limata del predecessore, ne conserva tutti i pregi.

IL piazzamento lavoratori. Col merito anche di avere un draft che sebbene importante lascia aperte numerose possibilità in partita e di un'ambientazione più sentita della media german.

Il più geniale tra i giochi di carte usciti dal filone di Magic.

Simulazione economica in un gioco complesso, profondo, la alta interazione e con alea quasi nulla. Poderoso.

Pietra miliare dei cooperativi, tra quelli di alto livello quello con lo stampo più german. Variabile grazie all'elevato numero di spiriti e alle mutevoli situazioni generate dagli invasori. Teso, profondo, capolavoro.

Alien fatto gioco da tavolo. Non è un gioco, è un'esperienza epica, a cui si perdonano anche tanti difetti di aleatorietà ed eliminazione giocatore. Vivere l'avventura merita davvero la pena, mai avrei pensato che avrei potuto sentirmi così tanto immerso in una nave alla deriva infestata dagli alieni così.

Capolavoro che purtroppo amanti del controllo, odiatori del meta, odiatori dell'interazione non possono apprezzare.

Capolavoro! Costruzione rete, strettissimo, con simulazione del controllo azionario, giro delle merci. Unico difetto l'astrattezza del sistema per cui fai più punti se fai fare giri strani alle merci invece del percorso diretto, ma si può giustificare.

Giochino all'apparenza semplice ma geniale e proponibile a tutti.

Lo definiscono il capolavoro di Pfister, non l'ho esplorato abbastanza da averne certezza ma potrebbe benissimo essere. È un german molto vario, che lascia letteralmente aperte molte strade da seguire. L'interazione è apparentemente blanda, ma si costruisce con il tempismo nella scelta degli edifici e con le scelte sul loro piazzamento. Molto interessante sebbene poco intuitiva la gestione del mazzo mandria.

Il voto tiene conto del target del gioco, che è family e non da giocatore abituale. Il gioco è un astratto solido e divertente, rende molto bene in due, meno in più giocatori per il maggiore caos che si crea. Comunque resta un titolo imprescindibile per le famiglie giocatrici o i casual.

Eurogame simulativo (praticamente un ibrido) di un certo peso, che vive sugli equilibri tra le componenti di una società in una nazione. Un po' lunghetto per essere intavolato con frequenza.

C'è un po' di tutto in Keyflower: aste, piazzamento lavoratori, gestione risorse, costruzione rete...tanto da stupire per quanto è ben amalgamato. Nota positiva per l'interazione indiretta ma pesantissima, un gran german per giocatori non permalosi. (Nota a margine: secondo me è molto più cattivo Keyflower che il rinomato Vanuatu).

Gioco solito, profondo, interattivo, a bestemmie garantite quando rilanci un 1 ed esce di nuovo 1.

Resa geniale dell'ambientazione in questo gioco di natura mista tra german (tracciati e movimento pedine) e simulazione storica.

Voto a sensazione dopo una sola partita, rischia di diventare un classico del genere anche se la prima spiegazione è una delle più ostiche che abbia mai incontrato.

Immeritato underdog del panorama ludico. Un eurogame solido, ad altissima interazione tra l'asta, il posizionamento su mappa e l'uso dei passeggeri che unisce parecchie meccaniche (asta, costruzione rete, pick up and deliver, deckbuilding) in un insieme equilibrato creando grandissima profondità.

Caposaldo del cooperativo ameritrash, ad oggi il gioco che permette di godere in maggiore scioltezza (sebbene siamo oltre le 2 - 3 ore di gioco) di un'avventura lovecraftiana senza essere ancorati a scenari predefiniti. Purtroppo la scalabilità non è ottimale (decente fino a 3, ottimale in 4, tollerabile in 5 - 6 per via del downtime che si estende, 7 - 8 neanche morto).

Gioco di aste super condensato ma super valido.

Tedescone peso medio, discretamente impegnativo e molto soddisfacente.

La guerra tra Sauron e i popoli liberi fatta gioco da tavolo. Stupisce la capacità di creare storie sempre diverse che pur potrebbero essere state lo svolgimento dei libri di Tolkien. Pesa purtroppo sul giudizio l'aleatorietà dell'esito del percorso di Frodo e Sam sul monte fato.

Gioco old-school di maggioranze, cattivo come i giochi di un tempo sanno essere.