Classifica personale di nakedape

Titolo Voto giocoordinamento crescente Commento Data commento
StarCraft: The Board Game 8,0

E' la media ponderata dei due aspetti molto estremi del gioco. Da un lato abbiamo un gioco che fa quello che promette: menarsi a gogo. E lo fa stramaledettamente bene. Razze asimmetriche, diverse varianti possibili. Spettacolare la parte tattica (da dieci) ma ingombrante quella strategica. Se infatti va riconosciuta una bellissima varietà, è anche vero che quella varietà si paga....col sudore. Rivoli di regolette, alberi da memorizzare, sistemi anti-intuitivi...ci sono centinaia di titoli che offrono il doppio della profondità alla metà della fatica. Un gioco per adepti e per gruppi fissi. Il divario che si crea tra un giocatore esperto ed un novizio è colmabile solo dopo DECINE di partite. Scordatevi di proporlo ad un amico occasionale, a meno che non lo vogliate frustrare. Il gioco perfetto se la vostra ludoteca ha spazio per un titolo solo altrimenti passate oltre.

28/06/2013
Lancaster 8,0

Fluido, vario, elegante e con una buona dose di originalità. Essendo un gioco di maggioranze e tatticismi non mi sembra godere di runaway leader come qualcuno sostiene. Un titolo da avere in ludoteca.

09/06/2013
Friedrich 8,0

Applaudo la tattica, un pò meno la strategia (ogni turno devi fare i conti con quello che peschi, se prendi quadri non puoi attaccare su fiori). In parte rovina il tutto l'eccesso di alea delle carte di fine turno...

21/04/2010
Daimyo 8,0

I voti bassi di questo gioco indicano che il gioco è semplice ma NON immediato. Qualche esempio nelle regole avrebbe alzato notevolmente la media. Io stesso ci ho messo davvero un bel pò a capire come ci si muove, e se non mi avessero mostrato alcune possibilità non me ne sarei accorto.
Bello un bel pò. Sto diventando un fan di Cioni e la cosa mi preoccupa.

30/08/2010
Keyflower 8,0

Il gioco è molto fluido e intuitivo. Alcune idee sono davvero divertenti. Un gestionale fresco e agile in un panorama di complicazioni inutili.

27/06/2013
Archipelago 8,0

Rivedo il mio voto al ribasso.
Il gioco è geniale nella sua ventata di novità. Un prodotto che osa e osa benissimo. Purtroppo il gioco è di difficilissima lettura e nemmeno l'ambientazione migliore riesce a comunicare il senso della partita. E' un gioco epico, ma, se non lo si prende per il verso giusto, sarà difficile goderselo appieno.
Speriamo sia solo l'embrione di ciò che avverrà.

19/07/2013
Lorenzo il Magnifico 7,7

Un gioco molto ben congegnato, teso e molto intuitivo. Direi lo stato dell'arte a livello editoriale. Non si può purtroppo dire altrettanto rispetto al coraggio o alla orginalità. Un ottimo acquisto per chi approda oggi in questo mondo e ha bisogno di un riassunto. I giocatori di lungo periodo lo apprezzeranno pur non essendo memorabile.

12/12/2016
Navegador 7,0

Bel gioco. Durata contenuta, snello e simpatico. Ho delle forti riserve sulla longevità del titolo. I difetti accertati riguardano la piattezza della mappa (veramente il MINIMO sopra al percorso lineare) e la scarsissima originalità (oramai la rondella l' abbiamo vista in tutte le salse).
Buono come gioco ponte per traghettare i babbani verso qualche cosa di più appagante.

23/03/2011
Quarriors! 7,0

Un occasione sprecata. Un 'idea davvero bella di partenza, se avessero guardato maggiormente al bilanciamento e a possibili combo poteva diventare un killer filler. Bello da vedere ma rimarrà a prendere polvere sugli scaffali.

17/10/2011
1856: Railroading in Upper Canada from 1856 7,0

Ambizioso gioco che mira a ricreare la durissima competizione tra gli investitori delle ferrovie canadesi di due secoli fa, Pesantissimo in quanto regole, avrebbe potuto strappare un voto ben più alto se non fosse che la componentistica non fa NIENTE per ricordarti alcunchè. Spregevole edizione Mayfair.

16/06/2011
Québec 7,0

Sarebbe 7,5 ma approssimo a 7 perchè per l'8 non ci siamo.
Un gran peccato. Il gioco è molto, ma molto interessante. Gran bel ballo di cubetti con due meccaniche centrali innovative: il contributo ai palazzi altrui e il sistema di maggioranze a cascata. Due difetti macroscopici ne piagano la giocata:
- assoluta mancanza di ambientazione.
- Le carte evento...terribili... Dovevano essere un modo posticcio per rendere il gioco diverso ad ogni partita, purtroppo sono state appiccicate con lo sputo e si vede.

10/04/2012
Yomi 7,0

Gioco davvero simpatico, e si gioca in 20 minuti. La sua peculiarità sta nella scelta della mossa al buio. Il succo del gioco è praticamente la morra cinese (sasso carta forbice) con qualche sbilanciamento e allietato dalla conoscenza del mazzo altrui. I difetti principali sono i seguenti:
- Il costo è decisamente eccessivo.
- Anche io trovo odioso il riferimento gratuito alle carte da poker.
- Alcuni personaggi saranno sempre più forti di altri personaggi.
- Forse si poteva rendere il gioco ancora più immediato e fruibile.

18/04/2012
Ora et Labora 7,0

Siamo molto lontani dalla simpatia e dalle buone idee di agricola. L'unica miglioria è di fatto una miglioria ergonomica, uno specchio per le allodole. La rotella infatti non è altro che un buon sistema di refill e/o di accumulo delle risorse, che però non introduce nessun meccanismo interessante od originale nel gioco. Se avesse stampato una plancetta con un segnaturni e uno schema per tenere traccia dell' accumulo delle varie risorse sarebbe stato del tutto uguale. L' unica differenza di rilievo rispetto a lehavre è la possibilità di infastidire (ma non troppo) gli avversari con i contratti (specie se si usano i doni per l'ospite), e il fatto che gli edifici hanno delle limitazioni di piazzamento. Troppo poco. Da comprare solo se siete dei fan sfegatati di Rosemberg o se non avete LeHavre. Del capolavoro Agricola non c'è traccia.
Sopravvalutato.

02/07/2012
Power Grid 7,0

Sopravvalutato gioco di connessioni. Essenzialmente privo di elementi strategici (esclusi quelli ovvi del posizionamento in nicchie economiche meno abusate), il gioco è un mero esercizio tattico, dove il divertimento lascia il posto ad una serie di calcoli aritmetici noiosissimi. Le aste, inutili ai primi giri, assumeranno via via importanza fino ai rutilanti turni finali. Si vince o si perde per una manciata di Elektron e senza sapere perchè. Datato.

05/04/2013
Twilight Imperium: Third Edition 7,0

Il classico gioco ameritrash. Non ha eleganza, ma non gli interessa nemmeno averne. Il motore di gioco scopiazza Puertorico (ma perchè?). Un millefoglie di layers, di regole, varianti, patch e house rules a pioggia.
Richiede dedizione mostruosa e può essere goduto solo da un gruppo fisso di gioco che abbia dei weekend da dedicarci. Il bilanciamento delle razze non importa perchè tanto ci pensa il tavolo ad allearsi contro il più forte di turno.
Se non avete un gruppo di amici disposto ad immolarsi nei weekend lasciate perdere. Barocco.

11/04/2013
Terra Mystica 7,0

Rivedo il mio voto al ribasso dopo alcune partite.

Un gioco barocco che non aggiunge e non toglie nulla al mondo dei tedesconi pesanti. Colpisce per la varietà delle razze e dopo le prime partite non dura poi moltissimo. Sopravvalutato.

23/04/2013
Vinhos 7,0

Vinhos è un gioco duro e spigoloso, rivolto esclusivamente agli hardgamers e proprio per questo incredibilmente tradotto in italiano (mi pare molto bene). La plancia è ottima e funzionale, le icone funzionano bene seppure con qualche minimo margine di miglioramento e il tema trattato è abbastanza originale. Il maggiore pregio di questo gioco è di essere estremamente tecnico e di avere una base d'alea molto ridotta. Piacerà agli hard core gamers, ma molto difficilmente piacerà a chi non mangia pane e puzzilli, possibilmente tedeschi.
Il gioco non brilla per originalità, se non per il fatto di sembrare un mostro di Frankenstein, un patchwork di meccaniche quasi o per niente amalgamate tra di loro. Sotto questo profilo di goffaggine e di ineleganza sembra richiamare certi giochi american, dove sottoregole, sottogiochi ed eccezioni la fanno da padrone. Ma se negli americans c'è almeno la ricerca della simulazione qui c'è apparentemente la ricerca dell' accumulo. "More, more, more!" Sembra gridare il designer.
Dal canto mio mi aspettavo di meglio sotto il profilo dell' ambientazione. Mio padre gestiva una piccola azienda vinicola e io sono cresciuto in cantina tra follature e rimontaggi, tannini, gradi babo e acido mallico...ma anche in degustazioni, unghie aranciate, odore di nocciola grigliata e vini lunghi e corti...
Basterebbe poco per convertire questo gioco in un gioco di produzione automobilistica o un qualsivoglia altro gestionale. Ed è qui che risiede il peggiore difetto nel fatto che non esiste un filo conduttore del regolamento, ne da un punto di vista di coerenza o di eleganza, nè dal punto di vista dell'ambientazione. Il che lo rende non solo di difficilissimo apprendimento (pure per i giocatori più scafati), ma anche, per me, di difficile godimento. Troppo freddo.

07/01/2011
Egizia 7,0

Simpatico gioco di worker placement.
Sarebbe un 7 e mezzo perchè il gioco non brilla per originalità (eufemismo), in più le carte sfinge che vengono pescate al buio e contribuiscono alla fetta più cospicua dei punti vittoria non sono bilanciate. Peccato, se fosse stato più raffinato nel playtesting e nel bilanciamento lo avrei giocato più spesso e più volentieri...

16/01/2011
Constantinopolis 6,0

Un gioco apparentemente bilanciato che mostra ben presto (dopo 3-4 partite) la sua scarsa longevità. Le strategie applicabili per la vittoria sono due/una, e tutto ruota intorno all'asta per chi sceglie il ruolo migliore. Il resto del gioco lo fanno le carte e tutta una serie di tattiche denominate "chi prima arriva meglio alloggia".
Destinato ad un rapido oblio.

15/05/2011
Merkator 6,0

Premetto che ci ho fatto una sola partita. Grossa delusione. Il gioco "gira", cioè è elegante e scorre fluido. In parte nel disinteresse generale. Ferocemente astratto e privo di qualsiasi tocco che possa dare un pò di grazia ambientativa Merkator è un gioco già visto. Nessuna meccanica vi farà urlare al miracolo, anzi. Fattore kiappa oltre la media e un buon livello di anonimato gli garantiscono un posto sullo scaffale a prender polvere. Delusione.

06/11/2011
Primetime Adventures (Second Edition) 6,0

Simpatico gioco di narrazione condivisa. Non c'è nessuno scopo se non raccontarsi una storia a vicenda e vedere come va a finire. Piace a chi non piacciono i giochi di ruolo classici e viceversa, probabilmente perchè non è un gdr e andrebbe riqualificato nei giochi di narrazione. Simpatica l'idea di distribuire il lavoro di crezione dello scenario ai partecipanti, ma è un pò come aprire un ristorante e poi chiedere alla gente di cucinarsi il cibo come più gli aggrada. E' il nipote povero di On Stage. Con qualche leva in più, già presente nel capolavoro di Luca Giuliano, poteva diventare una chicca, invece la mancanza di leve competitive lo inchiodano a terra. Solo per amanti di corsi di scrittura creativa.

04/12/2011
A Game of Thrones 6,0

Mediocre gioco tattico votato all' immobilismo. L'uscita casuale degli eventi rende impossibile qualsiasi pianificazione a medio/lungo termine pertanto si naviga a vista. L'autore scopiazza Diplomacy impreziosendolo con qualche idea mediocre ma perdendo completamente il senso di un gioco di intrighi. Noioso.

12/03/2013
Antike Duellum 6,0

Ci sono artisti come Picasso, che cambiano periodo e si rinnovano. E poi ci sono quelli come Fontana, che nella vita hanno una idea buona e se la riciclano in tutti i modi. Così fa Gerdts, forte della sua rotella. Antikity per due non fa eccezione. Stesso sapore gessoso di Antike o di Navigador. Con l'aggravante che qui si è solo in due, e quindi si aumenta il deep thinking, rendendo il gioco più faticoso che divertente. Superfluo.

09/04/2013
World of Warcraft: The Boardgame – Shadow of War 6,0

Una correzione obbligata ad un gioco eccessivamente aleatorio.
Rimane un setup troppo lungo per un gioco che ha lo spessore di un filler e la durata di un german.
Peccato.

25/08/2010
Princes of the Renaissance 6,0

Gioco di aste continue, martoriato dall' alea sia in fase di pesca delle treachery che in fase di guerra. La solita dotazione spartana di wallace non fa brillare il tavolo. Simpatico e regala qualche brivido, ma da Wallace si può avere di meglio.

07/01/2011
Las Vegas 6,0

L' enorme difetto di questo gioco non è tanto l'alea o la scarsa profondità tattica, ma piuttosto la durata. Alla fine del secondo round il divertimento si comincia a spegnere.

27/06/2013
The Great Fire of London 1666 5,0

Un giochino triste e dalle meccaniche scialbette. Il concept del gioco è carino ma sviluppato in maniera banale. Non c'è pathos, ma solo l'impressione di non avere un grande controllo sul gioco, specie negli ultimi turni quando i giocatori faranno saltare e/o appiccheranno più fuochi possibile.
Inutile il meccanismo delle 3 fiammelle extra, dura il doppio di quanto dovrebbe. Ci sono tantissimi giochi davvero belli in giro perchè giocarne uno noioso?

21/04/2011
Don't Rest Your Head 5,0

Come molti giochi partoriti in quel de la forge è ferocemente buggato. Al netto dell' esperienza, magari divertente, che può dare in prima istanza, il gioco è un banale generatore di storie dove il controllo dei giocatori sulla storia è quasi nullo. L'arbitrarietà tanto vituperata nei gdr di vecchio stampo è ancora lì. Niente infatti, se non un blando buon senso, indica al master quanti dadi dolore si debbano titrare ad ogni minaccia. Non solo, al netto del racconto questo gioco è solo un gioco di lanci di dadi contrapposti. Infatti non sono le scelte all' interno della storia che guideranno il personaggio verso la riuscita o la sconfitta, ma ci sono solo delle sequenze di tiri di dado completamente avulse dal contesto. Si tratta di un meccanismo abbastanza ben nascosto, ma in realtà è molto chiaro dopo qualche partita. Poichè non c'è alcun modo dentro la storia per modificare o chiamare un tiro di dado se non l' arbitrio del master potreste sedervi ad un tavolo e tirare direttamente tutti i dadi, aggiornando contemporaneamente la scheda del PG fino all' immancabile esito arbitrario della partita, e raccontare tutta la storia poi. Sopravvalutato.

30/03/2012
War of the Ring 5,0

Volevo dare sei, poi però mi sono reso conto che per prendere la sufficienza un gioco deve almeno intrigarmi per una seconda partita.
I pregi del gioco sono due: i materiali molto carini e il fatto che le azioni possibili sono determinate dall' uscita dei dadi.
I difetti sono i seguenti:
- Stesura delle regole atroce (un semplice flow chart o uno schema più ordinato avrebbero evitato sottolineature che neanche ai tempi dell' università).
- Durata mastodontica.
- Scalabilità posticcia.
- Scarsa profondità strategica.
- Originalità minima.
- Un alea paragonabile a Risiko. Sia nei combattimeni che nelle carte. Le carte del cattivo sono tutte simili e quelle del buono possono capitare in momenti del gioco dove sono totalmente inutili.
- La massa sontuosa di regole barocche non sottende minimamente ad un corpus organico di regole e profondità strategica ma impegna la mente dei giocatori per ricordare aspetti del gioco soggiacenti alla fortuna e (IMHO) per nulla divertenti.

Personalmente lo ritengo eccessivamente sopravvalutato (non capisco neanche la sua posizione su boardgamegeek.com) è una specie di Axis & Allies in versione Signore degli Anelli, molto meno scalabile, più farraginoso e meno strategico e meno divertente. Peccato.

08/03/2010
Krieg und Frieden 5,0

Chiariamo subito questa cosa, La Spada e La Fede ha lo stesso spessore della briscola e la durata di un giocone medio/leggero.
E' ripetitivo quanto basta e spesso osserverete l'asta al rilancio completamente inerti.
Ogni turno pescherete un numero di carte variabile dipendente da quanti attacchi sarete riusciti a fare e a quanti attacchi sarete riusciti a parare. Gli attacchi si prevengono (solo se giocate per primi) con i Calici, altrimenti li portate o li parate con gli Scudi. Calici e Scudi sono mescolati in mezzo ai Grani e ai Martelli...
Come se questo aspetto fortunoso non bastasse, ogni turno pescate queste carte e, senza sapere la distribuzione in corso, uno dei giocatori chiamerà un' asta dove il valore di ciascuna carta-risorsa è variabile, dipendentemente dalla carta che ha in mano. Praticamente il controllo in questo gioco è pari a meno cinque. E, salvo qualche raro e sporadico momento divertente, vi sentirete in totale balia degli eventi e del caso. Il gioco vanta anche uno dei più brutti sistemi di aste che io ricordi.

12/04/2012
WarCraft: The Board Game 5,0

Il gioco viene massacrato da un' alea eccessiva. La dotazione è eccelsa, ma gli preferisco una partita a Risiko.
Peccato.

25/08/2010
Shogun 5,0

Componentistica perfetta.
Purtroppo però il gioco è piagato dall'alea. Non ha senso usare un meccanismo raffinato come la torre se la sequenza delle azioni di ogni turno e spesso anche l'ordine di gioco sono casuali...bocciato.

24/01/2011
T.I.M.E Stories 4,0

Il voto è riferito alla sola Asylum (avventura nel base). Il gioco non morde e risulta fin troppo grezzo.
Al netto di una buona idea di fondo che ricorda un misto tra Tragedy Looper e Sherlock Holmes la resa è purtroppo pessima.
I dadi pesano fin troppo nel corso dell'esplorazione lasciando poco alla sfida di risolvere il gioco in maniera razionale.
Parimenti ciò che avviene in termini investigativi è qualcosa di misero, giri delle carte e senza una logica particolare puoi essere aggredito o premiato.
Resta la storia, banalotta e insensata.
Per quanto mi riguarda bocciato senza appello.
 

22/04/2017
Trail of Cthulhu 4,0

Un gioco che fa del railroading la propria cifra stilistica non può raggiungere la sufficienza. Specie se si confronta con un gioco come il Richiamo, vera fonte di notti insonni.
Qualche buona idea c'è, ma si tratta di semplici trovate simpatiche che qualsiasi gruppo scafato ha già visto o implementato di suo. Qualche ultras dei nuovi giochi racconta-storie lo confonde con un gdr. Bocciato.

04/12/2011
Chaos Marauders (second edition) 4,0

All'epoca era da 5 perchè non c'erano molte alternative e i disegni erano belli. Oggi è incredibile che si ristampi una vaccata di simili proporzioni con tanti game designer molto più bravi. Allucinante.

21/07/2010
Arkham Horror 4,0

Un fantastico esempio di bad game design e di some si possa campare di solo nome. L'ambientazione lovecraftiana viene costantemente stuprata e sfregiata. L'orrore strisciante, indescrivibile e atavico diventa alla fine un mostrazzo da prendere a sciabolate in faccia (ma con quale coraggio?). La profondità tattico strategica lo pone ai livelli di una partita a scopa, ma le regole sono miriadi, farraginose ed inutili. Non c'è pathos, non c'è ambientazione, non c'è strategia, non si ride. Ma che lo gioco a fare?

05/04/2013
Fief 4,0

E' un gioco anni 80 e si vede. Intanto ha una durata virtualmente infinita...poi le carte e gli eventi sono così destabilizzanti che non ha quasi senso pianificare qualcosa infine si pregia del fattore kingmaking più alto della mia esperienza di giocatore: il capriccio di un giocatore può facilmente decidere chi vince e chi perde.. A fianco di un paio di buone idee come il doppio layer religioso/nobiliare e l'aspetto diplomatico ve ne sono altre assolutamente assurde. Tra eventi casuali, carte lanciate dai giocatori e battaglie in puro stile risiko il controllo sul gioco è pari a zero. Fondamentale poi il sistema di punti dove conviene aspettare l'ultimo momento per siglare la vittoria "a squadre".
Riesumatolo per una o due (sic) partite all' insegna del trash puro lo riporrete in cima all' armadio a prendere la polvere che merita. Ingiocabile al giorno d'oggi, anche grazie ad un regolamento scritto da un babbuino cieco.

18/06/2013
Era of Inventions 4,0

Un finto tedesco che non riesce ad essere "tecnico" perchè piagato da un alea massiccia, non può essere fico perchè la plancia è obbrobriosa e i puzzilli del 5o giocatore si confondono con le azioni extra, è astratto quanto basta per farti dimenticare l'ambientazione entro il primo turno di gioco. Ha un solo pregio: è snello.
Il gioco presenta una notevole quantità di colli di bottiglia e monostrategie. Le fabbriche pescate durante i primi turni e le carte delle invenzioni estratte negli ultimi turni favoriranno questo o quel giocatore. Da giocare solo se non avete manco i dadi del perudo.
I due (2) minimeccanismi originali affogano nel mare del già visto (e fatto meglio).
Bocciato.

26/02/2011
Squillo 1,0

Non è un gioco tecnico. Non è elegante. Non è innovativo. Non è divertente, e ha pure una componentistica sgradevole.
L'ambientazione è lì solo per permettere al gioco di fare parlare di sè. Ma non si tratta di una provocazione intelligente alla Elio e le Storie Tese. Qui si tratta solo di appagare l'egocentrismo e il lucro dell' autore, il quale si nasconde dietro il pretesto che l' Italia è un paese di bacchettoni.

20/04/2013

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