Classifica personale di il_mago

Uno dei migliori giochi di posizionamento in assoluto. Essenziale e lineare, è un gioco di preparazione e attesa: ogni mossa ha la sua importanza e la sua ritualità. Bellissimo il meccanismo di individuazione del vincitore, che obbliga i giocatori a cercare la maggioranza in uno dei tre tipi di pezzi, premiando però chi ne ha di più nei restanti due tipi (meccanismo molto simile a quello di Tigri & Eufrate, sempre di Knizia). Eccellente la qualità dei pezzi, laccati di nero.

Filler per tutte le età, semplice e geniale. Si gira una carta alla volta e tutti assieme, contemporaneamente, si cerca di afferrare il prima possibile uno dei cinque oggetti in legno colorati. Mostra quanto sia difficile coordinare rapidamente pensiero e azione, specie per qualcuno.

Gestionale che unisce interessanti meccaniche di ottimizzazione delle azioni, ad altre di movimento sul tabellone, ad altre ancora di evoluzione del proprio personaggio, che può "far carriera" sia tra i mercanti che tra i frati. Per evitare il brusco impatto contro il regolamento - sotto alcuni aspetti troppo raffinato ed inutilmente barocco - andrebbe provato con qualcuno che già lo conosce. Sicuramente, nel complesso, un gioco originale, destianto a giocatori accaniti.

Bel gioco di posizionamento di piruli "scelta azione" - alla Caylus, per intenderci - in cui è stata introdotta una variante semplice ma efficace: ad ogni pirulo posizionato, bisogna associare un numero, che determinerà l'ordine di esecuzione delle azioni. Più tattico che strategico, si gioca su soli 5 turni, cosa che non permette distrazioni. La fortuna è limitata, ma può fare la differenza, con la precisazione - importante - che ad ognuno è lasciata facoltà di scegliere quanti rischi prendersi.

Splendide meccaniche, semplici ed efficaci, per un gioco che scorre fluido, mantenendo la tensione per tutta la partita. Perfettamente calato nell'ambientazione e dall'ottima grafica.

Gioco estremamente astratto, impegnativo ma affascinante. Impossibile capirlo subito, è più complesso di molti altri della stessa categoria. Richiede attenzione e una notevole capacità di saper leggere la partita, riuscendo ad ottimizzare al massimo le proprie mosse. L’estrazione casuale delle tessere, lo rende, a mio avviso, un gioco più tattico che strategico. Geniale il meccanismo di calcolo dei punteggi, simile a quello di Samurai, dello stesso Knizia.

Cattivi gli zombie e ancor più cattivo il gioco. Una lotta per la sopravvivenza, in cui non ci si deve far scrupolo di esser lì a stringere un'alleanza e subito dopo a tradirla clamorosamente. Belli i materiali. Se giocato con le persone sbagliate può compromettere un'amicizia... tra i superstiti.

Solo per gamers incalliti. Non proponetelo ai giocatori occasionali, se non volete rischiare di allontanarli per sempre dai boardgame. Complesso ed intrigante, ma decisamente troppo lungo, con un meccanismo di ricalcolo quasi continuo delle "maggioranze", che lo rende ancor più pesante via via che passano i turni.

Un grandissimo successo commerciale, per un gioco caratterizzato dal continuo dilemma tra comprare i palazzi subito o far soldi per comprarli dopo. Veloce, divertente, coinvolgente e facile da spiegare. Forse un po’ troppo dipendente dalla fortuna.

Sostanzialmente un gioco di carte travestito da boardgame. Rapido e piacevole da giocare. Peccato che il prezzo sia quello di un boardgame.

Geniale, imponente e splendido alla vista, il grande veliero in legno che ondeggia nel mare e bisogna tentare di caricare (senza sovraccaricare) di merci, non lascia indifferenti. Molto divertente, almeno finché non si arriva alla cassa e se ne chiede il prezzo.

Gioco di piazzamento dalle meccaniche originali, con varie strategie di vittoria alternative. Veloce ed intuitivo, ma non banale. Materiale essenziale.

Gioco complesso e profondo, destinato a giocatori incalliti, amanti sia dei gestionali che dei boardgame di guerra. Richiede impegno e attenzione, perché molti sono i fattori da tenere in considerazione, ma premia lo sforzo con i risultati. Irritante ma geniale il meccanismo di lancio dei cubetti nella torre.

Semplice e funzionale, riprende la meccanica tipica di Knizia di premiare chi ha il maggior numero di pezzi del colore di cui ha meno pezzi (Samurai e Tigris & Euphrates). Assolutamente astratto.

Ambientazione vintage nella Polonia comunista, facendo la fila per cercare di accaparrarsi i beni di prima necessità, togliendoli agli avversari. Significativo il contributo della fortuna, ma con meccaniche di ostacolo non banali, che contribuiscono a determinarne una qualità fondamentale: è divertente!

Un interessante mix di meccaniche tedesche, combinate in modo originale. Astratto ma lineare, una volta superato lo scoglio del primo impatto.

Un filler da due. Bello, veloce, intrigante e divertente. Il drago ha probabilmente qualche probabilità in più di battere i tre gnomi.

Gioco di posizionamento dalle meccaniche semplici, ma interessanti. Rapido e piacevole da giocare. Un buon filler.

Un gioco per famiglie, con una variante aggiunta, che vorrebbe renderlo più strategico, ma ci riesce solo parzialmente. Si lascia giocare, sia per la semplicità che per l'ottima grafica.

Ambientato nel mondo della vela, sconta l’handicap di un tabellone mal realizzato e di veramente difficile lettura.

Meno banale di quel che sembra. Tenete sempre ben d’occhio il mare: chi lo controlla (spesso) vince. Esecrabile il meccanismo del "salto della cavallina" a parità di punti con un altro giocatore.

Dato l'incipit di una frase, tutti i giocatori provano a completarla in modo originale, guadagnando punti se riescono a convincere gli altri che la loro frase è quella giusta. Sviluppa la creatività.

Filler a due, con poche regole, ma in grado di tener alta la tensione per tutto il combattimento. Belli i materiali, in ambientazione steampunk.

Gestionale su soli quattro turni, in cui ogni errore si paga. Troppo elevata, a mio avviso, la componente di casualità, per un gioco fortemente basato su calcoli intricati: fino alla fine, anche l'ultimo tassello estratto, può cambiare il vincitore della partita. Ottimi i materiali, pur con l'esecrabile assenza, sul tabellone, dell'indicazione delle singole abilità dei sei personaggi.